Villa Medici sorge nel luogo dove un tempo, alla fine del periodo repubblicano, il generale romano Lucio Lucinio Lucullo fece realizzare i suoi giardini, i celebri Horti luculliani, facendo costruire, tra il 66 ed il 63, una grande villa di cui Messalina si innamorò. E pur di averla, fece uccidere il nuovo proprietario. Ma poco dopo anche lei troverà la morte, proprio nella sua villa, per mano dei sicari inviati dal suo consorte, l’Imperatore Claudio. Alla caduta dell’Impero Romano il luogo rimase abbandonato per quasi mille anni finché nel 1576 fu acquistato dal cardinale Ferdinando de’ Medici che, seguendo la moda del suo tempo, fece edificare una magnifica villa come una sorta di grande museo. La prima vera sorpresa che si ha visitando la Villa è la facciata interna che affaccia sul giardino. Nonostante la facciata esterna sia austera e severa, quella interna racchiude un autentico tesoro. E si rimane meravigliati e incantati anche per le sontuose sale decorate e per il parco, oltre sette ettari di giardini, che venne realizzato con effetto scenografico sul modello dei giardini botanici toscani.
Nel XIX secolo la villa cambiò radicalmente la sua destinazione d’uso: da palazzo privato, seconda residenza della famiglia Medici, nel 1803 fu acquistata da Napoleone il quale vi trasferì l’Académie de France, che era stata fondata dal Re Sole nel 1666. Ed è tuttora la sede di questo ente pubblico dipendente dal ministero della Cultura francese che ha come missione fondante e centrale l’accoglienza di artisti, autori e ricercatori.
Per i non tesserati inviare comunicazione via WhatsApp al 3477301146 con i propri dati massimo entro il giorno precedente la visita.
Per la visita guidata + auricolari: € 13
Gratuità sul biglietto: Giovani di meno di 18 anni; Persone con disabilità con un accompagnatore, su presentazione di una tessera di invalidità; Giornalisti con tesserino stampa in corso di validità; Insegnanti e studenti di storia dell’arte; Soci ICOM o ICOMOS.
Il pagamento avverrà in contanti il giorno stesso. Si prega di portare la quota esatta da versare.