Una tazza di tè nei ruggenti anni Venti. Visita guidata + aperitivo con Nomos Trek

Immaginate di degustare una tazza di tè caldo o di caffè o anche un buon prosecco, accompagnato da sfiziosi pasticcini all’interno di un salotto in autentico stile déco in compagnia dei “vip” degli Anni Venti… No, non è un sogno, ma è realtà, ed è quello che ci aspetta!
A Roma sono tante le “chicche” che questa nostra splendida città vanta. Una di queste è in Via Veneto, nella sala da pranzo di quello che un tempo era l’Albergo Ambasciatori – oggi Grand Hotel Palace – voluto dall’industriale milanese Gino Clerici e progettato dall’architetto Marcello Piacentini.
Il veneziano Guido Cadorin (1892 – 1976) fu chiamato per decorare alcune sale dell’albergo. L’artista era già noto per essere diventato, a soli 27 anni, il decoratore ufficiale di D’Annunzio nel suo Vittoriale di Gardone, per cui aveva disegnato i mobili, le lampade e i tessuti.
Cadorin decora l’albergo ritraendo i “vip” dell’epoca realizzati a grandezza naturale. Un resoconto a colori di una festa con i protagonisti degli anni “ruggenti”. Gli abiti, le pettinature, i gioielli indossati dai personaggi ritratti sono una finestra aperta sulla moda degli anni ’20 con gentiluomini in abito scuro e signore che sfoggiano capelli alla garçonne, le scarpe “Mary Jane” e lunghissimi fili di perle.
In dieci scene dipinte sono rappresentati ben 78 personaggi dell’epoca. Vi si riconoscono, tra gli altri, Marcello Piacentini, la critica d’arte Margherita Sarfatti (l’Ambasciatori diverrà il suo abituale ritrovo romano) con la figlia Fiammetta. E ancora, l’architetto Gio Ponti, lo stesso Cadorin con sua moglie, lo storico dell’arte Roberto Papini – che allora dirigeva la Galleria d’Arte moderna – Gino Clerici e la moglie e il pittore Felice Carena.