L’artista austriaco torna a Roma dopo 110 anni con una mostra che ripercorre le tappe dell’intera parabola artistica di Gustav Klimt, ne sottolinea il ruolo di cofondatore della Secessione viennese e – per la prima volta – indaga sul suo rapporto con l’Italia, narrando dei suoi viaggi che furono importanti per l’evolversi della sua ricerca creativa e ne accrebbero l’influsso sugli artisti italiani. Per questo le opere di Klimt saranno messe a confronto con quelle di artisti italiani come Galileo Chini, Giovanni Prini, Ercole Drei, Vittorio Zecchin e Felice Casorati che – recependo la portata innovativa del linguaggio klimtiano molto più dei pittori viennesi del loro tempo – daranno vita con diverse sensibilità e declinazioni alle esposizioni di Ca’ Pesaro e della Secessione romana.
Klimt e gli artisti della sua cerchia sono rappresentati da oltre 200 opere tra dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture, prestati eccezionalmente dal Belvedere Museum di Vienna e dalla Klimt Foundation, tra i più importanti musei al mondo a custodire l’eredità artistica klimtiana, e da collezioni pubbliche e private.
Fanno da cornice a questi grandi lavori del maestro austriaco e contribuiscono al racconto del periodo della Secessione viennese, anche dipinti e sculture firmati da altri artisti, quali Josef Hoffmann e molti altri.
La visita è riservata ai soci Nomos Trek in regola con il pagamento della quota associativa per il 2021.
Il costo del biglietto SOLO MOSTRA comprensivo della prenotazione saltafila, oltre al costo della visita guidata, è:
13 intero
11 ridotto (possessori di MIC card, insegnanti, giornalisti, over 65, dai 19 ai 25 anni non compiuti)
gratuito per i ragazzi sotto i 18 anni